Come vi passano tuttecose
Ogni volta che torno a Palermo e provincia temo di ritrovarla infighettita, gentrificata, falsificata, e penso a cose tragiche e definitive tipo Ridatemi Via Maqueda lorda e inavvicinabile ma insomma dove andremo a finire con tutti questi tavolini e questi turisti Orlando sei contento?,
e infatti l’altro giorno nel supermercato di un paesino sperduto dove perse le scarpe Gesù bambino ho trovato nel reparto frigo una confezione di “solo albume per allenamenti proteici” e un brivido mi ha attraversato (“Stanno arrivando”),
ma poi mi basta fare quattro passi in una stradina laterale e sentire l’odore di pranzi fritti e voci buttate, o andare in un mercatino rionale, per tranquillizzarmi meglio di dieci sedute su Calm: ieri un venditore di pianticelle aromatiche ha visto che non ero di qui e mi ha salutato con un piacevolissimo “Ddddottore se le prende tre piante? Una gliela regalo”,
e io ho sorriso e ho pensato Che bello a Parigi nessuno mi chiama Ddddottore con quattro dddd, e poi c’era un altro venditore talmente schiantato dall’afazza arraggiata che stava sdraiato sul sedile posteriore della macchina-magazzino e parlava da due metri di distanza con la signora che chiedeva uno sconto su un pacco di mappine colorate e lui diceva “Signora facesse quello che vuole, io qua non me la fido più”,
insomma tutto questo per dire che quando siete preda di paure e preoccupazioni sul futuro, sulle varianti, sulla Nazionale di calcio che si inginocchia se ti inginocchi tu, sulle polemiche social, su tutto, beh il mio consiglio è: pigliate un aereo, andatevi a fare una camminata a Palermo e vedete come vi passano tuttecose.